Ricordando Libero Grassi

10 gennaio 2021, esattamente 30 anni fa il “Giornale di Sicilia” pubblicava la lettera-denuncia di Libero Grassi “al caro estortore”, con cui l’imprenditore tessile diceva “no al racket” e agli emissari della mafia. Un atto di denuncia che cambiò nel profondo il paradigma culturale della lotta alla mafia, e che, però, gli costò la vita.

“AL CARO ESTORTORE”

“Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili…Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere, per questo abbiamo detto no e diremo no a lui e a tutti quelli come lui”.

Libero era il suo nome.

Libero fu anche il suo destino.

“(…) gli uomini liberi non muoiono, ma vivono nei pensieri di chi rimane, camminano su altre gambe, rinascono in nuovi sogni.”

“Per sempre Libero” di Annamaria Piccione, Einaudi Ragazzi

Lo trovate in Biblioteca nella Sezione Ragazzi.